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Comitato "pro Vietri": confusione nella Sanità regionale

Nuove disposizioni contro il nosocomio di Larino

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Qualche sciocco servo del potere che si professa giornalista ha detto che Iorio è stato salvato dal “voto della montagna” ma in realtà il risicato vantaggio, ancora tutto da accertare, è frutto del clientelismo di quanti si sono fatti comprare con il loro stesso denaro (quello pubblico, frutto dei sacrifici dei Molisani e degli Italiani onesti che pagano le tasse) e dell’ignoranza, da parte di ancora numerosissimi corregionali, della disastrosa situazione debitoria in cui ci hanno sprofondato i nostri amministratori regionali in questi ultimi dieci anni, senza che a questa corrispondano servizi efficienti e condizioni di sviluppo per i nostri territori. In altre parole, in questi ultimi anni vi è stato solo un enorme sperpero di risorse elargite (e ancora promesse perfino sugli Altari durante l’appena conclusa campagna elettorale) per comprare piuttosto che per guadagnare il consenso. E mentre continuano analisi e polemiche sui risultati elettorali, gli abitanti del Basso Molise si accingono a subire ulteriori tagli dei servizi. Si annunciano, infatti, nuove disposizioni a danno dell'Ospedale “Vietri” di Larino in attuazione del decreto “scure” del Commissario ad Acta n. 20 del 30.06.2011 con il quale, oltre a sopprimere tutti i reparti che fanno della nostra struttura un ospedale, Iorio ha tagliato anche i posti letto destinati alla Riabilitazione salvo poi reintegrarli con il successivo provvedimento n. 71 dell’8.08.2011: una magra consolazione! Passata la campagna elettorale, infatti, tutte le inaugurazioni si stanno rivelando per quelle che erano: pagliacciate. Noi ne avevamo e ne abbiamo dato “contezza” fin da allora: speriamo che oggi ne abbia anche chi ha creduto alle favole per ingenuità o convenienza e di quest’ultima riesca finalmente e dignitosamente a fare a meno. Il “rais”, infatti, ancora non si è reinsediato che le sue “truppe cammellate” si affrettano a dare attuazione alle sue “sentenze di esecuzione”. La prossima “vittima designata” è il Reparto Operativo di Medicina Generale del nosocomio frentano che ha acquisito meriti lusinghieri per i servizi resi alla collettività del territorio, nonostante la scarsezza di personale medico e ausiliario. Premesso che il Comitato per la difesa del Vietri, da oggi “Comitato Civico Frentano” (denominazione assunta in sede di registrazione) ha già dato mandato ad un legale di opporre ricorso al TAR del Molise avverso i sopra citati decreti, viziati peraltro da gravi irregolarità, lo stesso sta valutando di ricorrere anche alla Procura della Repubblica per accertare se sia lecito adottare provvedimenti di chiusura di reparti ospedalieri “ancorché in assenza di propedeutiche determinazioni e disposizioni aziendali in merito” impartiti tramite comunicazioni, prive persino dell’ufficialità di un numero di protocollo, da un direttore di unità operativa anziché direttamente dai vertici aziendali ai quali tali provvedimenti vengono inviati per conoscenza. E mentre si continua a falcidiare la sanità pubblica, talune cliniche private, le quali probabilmente non hanno neppure i requisiti strutturali, vengono “messe all’ingrasso” tramite la stipula di convenzioni per attività di ricerca e di assistenza con l’Università del Molise la cui facoltà di medicina viene finanziata con le risorse destinate all’assistenza sanitaria e non già dal MIUR e sulla quale il Tavolo Tecnico per la Verifica degli Adempimenti Regionali con il Comitato Permanente per la Verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza “chiede di capire quale sia stato l’effettivo numero degli studenti iscritti al primo anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia per l’anno 2009/2010, nonché il numero di posti letto dedicati.” e segnala che in ogni caso “anche qualora gli iscritti siano stati 75 (numero massimo di posti disponibili per l’accesso al corso di laurea come evidenziato nel decreto del Ministero dell’istruzione), il numero dei posti letto necessari all’Università, per svolgere la propria attività di didattica e ricerca, quantificato in numero di 320 nel Programma operativo 2010 risulta eccessivo, e non conforme al DPCM 24 maggio 2001, che prevede si possano accreditare posti letto nella misura di tre posti letto per ogni studente iscritto al primo anno del corso di laurea in medicina e chirurgia.” Il sistema Sanitario Regionale, insomma, è nella più totale confusione anche perché è amministrato e gestito da incompetenti dipinti alla stregua di dilettanti allo sbaraglio nei verbali redatti, appunto, dal Tavolo Tecnico per la Verifica degli Adempimenti Regionali con il Comitato Permanente per la Verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza. Di questa situazione così torbida, l’unico aspetto chiarissimo è che Larino perderà il suo ospedale e che l’Amministrazione Comunale guidata dal dott. Guglielmo Giardino passerà alla storia come quella che ha consentito, con stomachevole arroganza e complice immobilismo, l’inopinata chiusura del nostro “Vietri” e della sua ultracentenaria attività al servizio della comunità. Conseguenza dell’inadeguatezza che si sta determinando nel nostro Sistema Sanitario è una mobilità passiva in continuo aumento: si incrementa ogni giorno di più il numero di coloro i quali, potendoselo permettere, si rivolgono a strutture extraregionali anche per interventi chirurgici o per la cura di patologie di bassa complessità. Quelli che, invece, non possono permettersi viaggi e soggiorni per andarsi a curare fuori regione fungeranno da cavie per un sistema che è ormai votato a fare prevalentemente ricerca. Il Comitato si augura che le Autorità competenti tornino a valutare con maggiore attenzione i pericoli che si correranno a seguito di una chiusura sconsiderata. A tal fine le azioni di lotta continueranno per reclamare un diverso atteggiamento da parte del nuovo governo Regionale nei confronti di una popolazione che reclama da molto tempo una Sanità attenta e ben distribuita sul territorio molisano soprattutto improntata alla valorizzazione delle strutture pubbliche. L'Ospedale “Vietri” è nato proprio per questo scopo: garantire una assistenza ugualmente distribuita su un territorio vasto e popoloso come quello del Basso Molise. Non rinunceremo mai ai nostri diritti fintanto che la politica non abolisca per primi clientele, sperperi e privilegi! Larino, 26 ottobre 2011
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