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Ripple: rapporto con le banche di “odio et amo”

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Tra le varie criptovalute in circolazione, Ripple è una di quelle che ha fatto tanto discutere dal momento che ha attirato molti investitori lo scorso dicembre, quando il suo prezzo salì alle stelle. Ovviamentepoi ha di nuovo fatto discutere quando il prezzo è calato tornando nuovamente agli standard di novembre 2017.

Certo è, che il suo andamento di valore, nulla ha a che vedere con la natura di XRP (sigla di ripple) anche perché è una delle poche criptovalute in circolazione ad avere un progetto concreto e in evoluzione. Pare infatti che al contrario di tante altre criptovalute, Ripple non è considerata come una valuta a sé stante. Anzi, e ben vederenon ha le catenedella famosa promessa della "moneta senza banche". In effetti, proprio le banche sono il nucleo centrale di questo progetto.

Ripple e le banche: metodi di pagamenti e di acquisto

XRP pare si proponga tra le altre cose come mezzo per gestire pagamenti internazionali, in modo tale da ribaltare completamente l'infrastruttura dei pagamenti mondiali. Senza tralasciare poi che la moneta virtuale in questione si può ancheacquistare i diversi modi: ecco come acquistare i ripple con PayPal. La valuta digitale XRP, può essere acquistata in svariati modi maPaypal conviene sceglierlo per la sua semplicità, per la sicurezza e per imparare a maneggiare virtualmente la nuova criptovaluta. Ovvio che collegare l’acquisto di ripple ad un proprio conto rende poi ancora più semplice la gestione dei pagamenti internazionali.

Trasferire denaro da una parte all'altra del mondo è un meccanismo lento, complesso e caro. Le banche non possono guardare a tutti i bisogni, e questo ha permessola nascita di intermediari come Western Union, Money Transfer, MoneyGram e altri. Ripple si è ben posizionato in tale scenario con una bella promessa, ossia identificarsi come alternativa al sistema SWIFT (tipica sigla dei pagamenti bancari).Tramite la relativa blockchain, infatti, XRP consente trasferimenti di denaro sicuri, veloci ed economici.

Ripple: che intenzioni hanno le banche

L'idea di Ripple sta riscontrando un buon successo e infatti aumenta la lista dei partner, che include nomi di rilievo, tra cui Santander, AxisBank, la citata MoneyGram, Credit Agricole e molti altri. Ripple, dunque, piace forse alle banche del mondo.

Oppure no. C’è chi infatti considera la criptovaluta in questione non come "servizio per le banche" quanto piuttosto un potenziale concorrente.

Il motivo di questa plausibile reticenza risiede nel fatto che Ripple è un concorrente diretto per le banche. Siccome ha un funzionamento più similare ad una rete per le transazioni piuttosto che come una valuta, è più possibile che le banche lo prendano di mira. Bitcoin opera più come una valuta e non viene vista come una minaccia.

Dato un quadro normativo che lo consenta, di certo si sono viste banche e assicurazioni "interessate" a Bitcoin, senza batter ciglio sull’accettazione regolare di trasferimenti da e verso gli Exchange (siti specializzati in scambio di criptovalute).

Il mondo bancario tuttavia potrebbe decidere di sviluppare una propria soluzione fondata su blockchain, che sarebbe di certo più utile a mantenere gli equilibri interni rispetto a un fornitore esterno come XRP. Insomma, XRP ha una forza promettenteche potrebbe trasformarsi nella minaccia di un minore controllo.

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