Da quando è aperto il Dormitorio della Misericordia, non sono numerosi i senza fissa dimora che abitano le notti della Città di Termoli. Inoltre, in questi giorni di particolare ed intenso freddo, anche la Mensa della Caritas diventa un luogo di estesa accoglienza per i senza fissa dimora sia nella sua apertura prolungata per tutto il giorno, così da avere un riparo al caldo, sia nella possibilità – in queste notti gelide - di distendersi sui loro giacigli anche nelle stanze che normalmente vengono adibite all’accoglienza diurna.
Però, da una attenta verifica, soprattutto, attraverso i contatti che abbiamo con loro durante i pasti in mensa, sappiamo che esiste un piccolo nucleo che non accede o per volontà o per altre motivazioni ai vari servizi sul territorio.
Ed è a questi che è necessario rivolgere una attenzione particolare.
In questo periodo, sono alcune donne che, spesso, vediamo in giro per la città e alcuni uomini conosciuti, ormai, da tutti. Non più di 3/4 unità . A loro si aggiungono i diversi ragazzi e uomini rumeni che di giorno girano le nostre strade e le strade dei paesi vicini per chiedere l’elemosina suonando strumenti improvvisati. Ma questi ultimi, almeno dalle informazioni che abbiamo (loro non rilasciano indicazioni) almeno dormono al coperto. Possiamo immaginare dove, ma non lo sappiamo con certezza.
Di conseguenza, sarebbe auspicabile che in questi giorni di freddo intenso i luoghi di solito frequentati di notte dai clochard siano resi maggiormente fruibili.
Facciamo appello alla Direzione della Stazione di Termoli, alla Polfer, ai Servizi Sociali del Comune di Termoli, ma anche ai cittadini, affinché – come hanno sempre fatto in queste occasioni – abbiano una maggiore pazienza nel tollerare la presenza nella biglietteria della Stazione, come nel sottopassaggio o in altri luoghi pubblici di persone che non hanno casa.

