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I passi dell´evangelizzazione per "Una luce nella notte" termolese

Sabato 14 Dicembre presso l'istituto Campolieti

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“Passeggiavo tranquillamente per il corso ed ero quasi annoiata nel vedere i soliti PR che mi avvicinavano. “Mi vorranno proporre un’altra serata in discoteca” – ho pensato – e invece no. Il loro invito è stato d’incontrare Gesù”. È così che Sara racconta la “strana” serata che l’ha vista protagonista di un qualcosa che lei stessa non si sarebbe mai aspettata. “Una luce nella notte” è stata un nuovo successo: un silenzioso pellegrinaggio di credenti e “scopritori” che, nel buio termolese di un sabato sera qualunque, hanno scelto di aderire alla proposta d’incontro con il Risorto. Ma facciamo un passo indietro… Nel pomeriggio di ieri, 14 dicembre, presso i locali della parrocchia del Crocifisso di Termoli, prima, e presso l’Istituto “Campolieti”, poi, si è andata componendo una squadra composta di diversi giovani (ragazze e ragazzi di varia età) che dopo una minuziosa preparazione si sono detti “pronti” alla missione e, ricevuto il mandato del vescovo diocesano, mons. Gianfranco De Luca, hanno avviato, intorno alle 23.00, il programma di evangelizzazione “Una luce nella notte”. Un’esperienza nata a Verona nel 1999 e ora imitata in tutto il mondo: un “gustoso” frutto di anni di sperimentazioni, tentativi e miglioramenti che, tra coloro che evangelizzano all’esterno, coloro che accolgono in chiesa, annunciano la parola e intercedono, si va sempre più radicando nel nostro territorio, anche grazie all’instancabile opera di don Stefano Rossi, direttore della Pastorale giovanile diocesana e Antonio d’Aulerio, tra i responsabili dell’iniziativa. “Non abbiamo avuto alcuna respinta, anche se lo stupore negli occhi delle persone che fermavamo testimoniava un loro non aspettarsi questo insolito incontro. Nulla ieri poteva fermarci, ci hanno provato il freddo e la stanchezza è vero, ma con noi c’era il Signore che ci dava la forza per andare avanti e ogni piccolo ostacolo era superato prima di renderci conto della sua esistenza. “La Chiesa è aperta e il Signore vi aspetta”. Con questa frase ci si proponeva e, tra lo “spavento” iniziale di qualcuno e la curiosità di altri, in molti hanno accettato l’invito”. Parla così Marco Mastragostino, ventunenne di Montenero di Bisaccia, “evangelizzatore esterno”, che ha preso parte all’iniziativa. “È stata un’esperienza molto bella per noi - continua Marco - perché abbiamo avuto l’opportunità e “l’onore” di proporre l’incontro con il Risorto a persone che forse non lo hanno mai incontrato. La preghiera dinanzi a Lui ha fatto e farà di sicuro il resto…”. Vicino ai pub, ai ristoranti, ai bar e ai locali notturni che attirano ogni fine settimana il “popolo delle notti cittadine”, c’è stata un’alternativa: le porte illuminate della Cappella dell’Istituto “Campolieti” che attiravano l’attenzione e la curiosità dei tanti passanti, mentre in strada un gruppo di evangelizzatori instauravano un dialogo sulla fede e proponevano un “incontro nuovo” con Gesù ai tanti passanti. Intanto, grande soddisfazione giunge anche dall’equipe di Pastorale giovanile che afferma “L’incontro dei singoli partecipanti con il Signore, l’utilizzo “mirato” di Facebook e dei social network, i corsi base per la Nuova Evangelizzazione e la costante e crescente preparazione dei giovani della diocesi stanno dando i primi frutti. Da parte nostra ci sono la spinta ad andare avanti e la speranza di essere operai instancabili della Vigna del Signore”. È stato questo “Una luce nella notte”: un’esperienza unica che ha toccato il cuore di molte persone: dai giovani ragazzi missionari che vi hanno partecipato a tutte le persone che questi hanno raggiunto, a dimostrazione che la luce della fede non si spegne mai, neanche di sabato sera.
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