Partecipa a Termoli Notizie

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Intervento ad ampio raggio del consigliere comunale Marinucci

Per l'esponente di centrosinistra la direzione è quella di una Repubblica non più fondata sul lavoro ma sul mercato

Condividi su:
Purtroppo, siamo chiamati a registrare, ancora una volta, che chi ci rimette sono sempre i soliti… Le persone più deboli, costrette a piegarsi sotto il peso della vita quotidiana. Non è “pessimismo” , ma è la realtà. Sono sicuro che ognuno di noi in famiglia o tra gli amici è a contatto con situazioni di precariato quotidiano. Dalle più pesanti, come quelle di chi non arriva a fine mese. A quelle di chi fino a ieri pensava di avere dei diritti ormai acquisiti e che invece, oggi, si ritrova con uno stipendio non garantito, viste le norme che il governo ha messo come pegno della sua salvezza. La sanità è di fatto privatizzata. Se vuoi fare un esame devi affidarti al privato altrimenti attendere i tempi della sanità pubblica significa rischiare... L'istruzione pubblica e le università stanno tornando ad essere luoghi elitari visti i costi che le famiglie italiane devono affrontare. E' una questione sociale. La politica dovrebbe smetterla di pensare alle discussioni di palazzo. Dovrebbe tornare tra la gente. P er ascoltare quali siano i bisogni della persone e delle comunità. L'art 3 della Costituzione Italiana dice che: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale d el Paese.” Dove fallisce l'art. 3 oggi? a) Quando due giovani, ad esempio, pensano di costruire una famiglia. Uno precario con contratto a progetto. Senza ferie. Senza diritti lavorativi. Senza diritti sociali. L'altro magari disoccupato o a partita iva. Pensate che una banca qualsiasi dia un mutuo a questi ragazzi? E se decidessero di avere un figlio? Considerando che non possono assentarsi dal lavoro perché nessuno dei due ha diritti sociali, chi lo accudirà? b) Oppure, quando una famiglia normale, oggi, si vede togliere uno stipendio per riduzione del personale perché – come prevedono le nuove norme emanate dal Governo - c'è la crisi. E se prima non arrivava a fine mese, dopo cosa farà? c) O, ancora, quando un anziano che aveva già una pensione da fame, oggi, si vede tagliare i servizi soci ali che almeno lo aiutavano ad andare avanti. Di fatto oggi stiano andando verso una Repubblica non più fondata sul lavoro, ma fondata sul mercato. Quale soluzione? Oggi c'è bisogno di un respiro più ampio e di una condivisione delle risorse umane ed economiche. Fermiamoci un attimo e riprendiamo il discorso non sulle cose ma sul valore delle persone e della loro qualità di vita. Torniamo a rispettarci e ad ascoltarci, anche e soprattutto, nella vita poilitica e sociale. Abbiamo bisogno di ripensare ad una vita conviviale che ci indirizzi verso una meta che sia lo stare bene insieme… ma di tutti, non solo di pochi.
Condividi su:

Seguici su Facebook